Attività del Centro
Il Centro è coinvolto nell’elaborazione del piano d’azione a rotazione a livello comunitario (Community Rolling Action Plan, CoRAP). Il CoRAP indica le sostanze che devono essere valutate dagli Stati Membri in base all’Art. 44(2) del regolamento REACH. Il CoRAP viene aggiornato e pubblicato ogni anno a marzo sul sito dell’ECHA.
Gli Stati membri forniscono il proprio contributo proponendo le sostanze da includere in funzione dei potenziali rischi anche in considerazione di priorità nazionali.
In quest’ambito si colloca anche l’attività di screening (Manual Screening) delle informazioni disponibili nei dossier di registrazione delle sostanze in ambito REACH e in altre banche dati al fine di identificare sia le sostanze carenti di informazioni sui pericoli e sui rischi per la loro eventuale inclusione nel CoRAP, sia le sostanze per le quali è già stato identificato un motivo di preoccupazione ed è necessario proporre delle misure di gestione del rischio.
Sulla base degli esiti del Manual Screening e delle valutazioni in ambito CoRAP, il Centro provvede all’elaborazione delle analisi RMO (Regulatory Management Option, RMO), all’elaborazione di dossier per l’identificazione di sostanze SVHC, di dossier per la classificazione armonizzata (CLH) oppure di dossier di Restrizione.
Il Centro inoltre supporta l’ECHA nell’attività di valutazione dei dossier di registrazione verificando la conformità ai requisiti del regolamento REACH e valutando l’ammissibilità delle proposte di sperimentazioni delle imprese.
La Prevenzione dell’esposizione di cittadini e lavoratori a prodotti pericolosi contenenti sostanze chimiche, si realizza grazie anche ad un sistema di sorveglianza delle intossicazioni in ambienti di vita e di lavoro che permette di individuare quei prodotti immessi ogni giorno sul mercato che nascondono rischi nell’utilizzo.
L’attività di sorveglianza del CNSC si pone l’obbiettivo di monitorare l’andamento temporale e la provenienza geografica degli incidenti dovuti all’uso di prodotti quali detergenti, fitosanitari, biocidi e PMC, cosmetici e altre miscele e articoli come liquidi per sigarette elettroniche, coloranti, colle, prodotti per il trattamento di superfici, contenenti sostanze chimiche pericolose. Tale attività permette di indentificare eccessi nella frequenza di accadimento di eventi avversi e quindi di studiare e mettere in atto strategie per prevenirli. I dati relativi alle intossicazioni provengono dai database dei Centri AntiVeleni (CAV) dove vengono registrate le richieste di consulenza per intossicazioni sia da prodotti chimici che da altre cause. Al momento della richiesta di consulenza, i medici tossicologi dei CAV per formulare la diagnosi e mettere in atto una terapia efficace richiedono una serie di informazioni tra cui anagrafica del paziente, modalità di contatto, sintomatologia e prodotto chimico coinvolto nell’esposizione. Per avere indicazioni e aggiornamenti sulla pericolosità dei prodotti in commercio questi specialisti consultano principalmente la banca dati Preparati Pericolosi. In tale banca dati, gestita dall’Istituto Superiore di Sanità, vengono notificate obbligatoriamente tutte le composizioni dei preparati/prodotti venduti sul territorio italiano e classificati come pericolosi per effetti sulla salute umana e/o per effetti di tipo fisico (Regolamento 1272/2008 (CLP), ed anche non pericolosi nel caso si tratti di detergenti (Decreto Legislativo 6 febbraio 2009, n.21). Le suddette informazioni, se incrociate tra di loro, permettono di individuare gli utilizzi rischiosi di tali prodotti ed i sottogruppi di popolazione maggiormente esposti e sono essenziali per orientare correttamente le strategie di prevenzione.